In occasione della Giornata Nazionale dello Spazio Italiano (GNS25), celebrata ogni anno a dicembre per commemorare il 15 dicembre 1964, data in cui l’Italia entrò nell’era spaziale con il lancio del suo primo satellite, San Marco 1, diventando così il terzo Paese al mondo – dopo gli Stati Uniti e l’ex Unione Sovietica – a “superare l’atmosfera” ottenendo un accesso autonomo allo spazio, l’Ambasciata d’Italia a Singapore e in Brunei Darussalam ha organizzato un seminario informativo intitolato “Chasing Alien Life: the Quest for Exoplanet”.
Il seminario, moderato dall’Addetto Scientifico Nicola Bianchi, è stato tenuto da Isabella Pagano, Direttrice Scientifica dell’INAF – Istituto Nazionale di Astrofisica e co-Principal Investigator della missione dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) PLATO, il cui lancio è previsto per dicembre 2026 a bordo di un razzo Ariane 6.
L’INAF – Istituto Nazionale di Astrofisica è uno dei principali attori della ricerca spaziale in Italia, insieme all’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN).
Nel suo intervento di benvenuto, il Chargé d’Affaires a.i. Fabio Conte ha sottolineato la leadership di lunga data dell’Italia nell’esplorazione spaziale e la solidità del suo ecosistema di ricerca e industriale. Ha inoltre evidenziato l’impegno dell’Italia nella cooperazione internazionale attraverso l’INAF e l’ESA, accogliendo la delegazione dell’INAF a Singapore ed esprimendo fiducia nello sviluppo di nuove collaborazioni con le università locali.
Nel corso del seminario, la Dott.ssa Pagano ha illustrato come ad oggi siano stati scoperti oltre 5.000 pianeti in orbita attorno a stelle al di fuori del nostro Sole: alcuni rocciosi, altri gassosi e alcuni potenzialmente abitabili. Il viaggio alla scoperta di questi mondi alieni è iniziato solo trent’anni fa, grazie alla potenza combinata dei telescopi terrestri. Sottolineando il ruolo sempre più rilevante dei telescopi spaziali e delle missioni spaziali, dalla individuazione di mondi simili alla Terra alla misurazione delle atmosfere planetarie, ha mostrato come oggi potremmo essere più vicini che mai a rispondere a una domanda senza tempo: esiste vita là fuori?