Il 21 novembre 2019 è entrato in vigore l’accordo di libero scambio tra Unione Europea e Singapore.
Si tratta di un’intesa di cosiddetta “seconda generazione” che si estende ben oltre le previsioni di liberalizzazione commerciale, prevedendo un forte impegno delle Parti per la promozione dei diritti umani e del lavoro, la tutela dell’ambiente ed un capitolo dedicato al rapporto tra commercio e sviluppo sostenibile.
L’accordo riveste per Italia una particolare rilevanza in quanto consentirà la protezione delle nostre indicazioni geografiche. Infatti, grazie all’istituzione di un apposito registro presso l’Ufficio della proprieta’ intellettuale di Singapore, quasi 200 indicazioni geografiche europee, di cui circa un quinto italiane, potranno essere tutelate.
In occasione dell’entrata in vigore dell’accordo, la Commissaria responsabile per il Commercio, Cecilia Malmström, ha dichiarato: “L’accordo, in vigore da oggi, stimolerà gli scambi commerciali, a vantaggio delle imprese, degli agricoltori, dei lavoratori e dei consumatori di entrambe le parti. Consentirà anche l’accesso alla regione del sud-est asiatico, che è in rapida crescita. In un momento in cui sono messi in discussione i principi fondamentali di un commercio mondiale aperto e basato su regole, abbiamo più che mai bisogno di accordi come questo. L’accordo UE-Singapore è il 16° accordo di libero scambio firmato dal 2014. Disponiamo della rete commerciale più ampia del mondo, che comprende 42 accordi commerciali con 73 partner.”
Singapore è di gran lunga il principale partner commerciale dell’UE nella regione del sud-est asiatico, con scambi bilaterali di merci per un valore complessivo di oltre 53 miliardi di euro e di servizi per 51 miliardi di euro. Più di 10.000 imprese dell’UE si sono stabilite a Singapore e utilizzano questo presidio per servire l’intera regione del Pacifico.
Per maggiori informazioni sull’accordo e sulle opportunità che offre si veda il comunicato stampa QUI.