[NOVA.News] Con le 71 opere della Collezione Farnesina, l’Italia ha portato la sua modernità a Singapore e lo ha fatto, ancora una volta, “muovendosi da squadra”. Lo ha detto ad “Agenzia Nova” l’ambasciatore d’Italia a Singapore, Mario Vattani, commentando il successo della mostra “La grande visione italiana”, conclusa nel fine settimana. Un percorso espositivo dinamico, che ha riscosso grande attenzione e partecipazione e che si prepara, nelle prossime settimane, a sbarcare anche a Tokyo (il 20 marzo), a Nuova Delhi (il 26 maggio) e a Seul (nel luglio prossimo). L’iniziativa, ha spiegato Vattani, nasce dall’attenzione sempre più grande attribuita dall’Italia alla regione in particolare a partire dal 2020, quando il nostro Paese è diventato partner di sviluppo dell’Associazione delle nazioni del sud-est asiatico (Asean). Un’attenzione ancora maggiore è dedicata a Singapore, porta d’accesso a un mercato regionale da 600 milioni di consumatori, snodo strategico di rilevanza globale (dal vicino Stretto di Malacca passa il 60 per cento del commercio marittimo mondiale) e “hub” finanziario con un vivace ecosistema di startup innovative.
Nell’occasione, il Sistema Italia “ha dimostrato ancora una volta di sapersi muovere da squadra”. “Grandi aziende come Ferrari, Fincantieri e altre – ha ricordato Vattani – hanno organizzato per i clienti serate speciali” alla mostra, dimostrando così “l’orgoglio per il loro patrimonio culturale”. La connessione tra arte e imprese, secondo l’ambasciatore, non è affatto casuale: “L’arte permette di creare un legame tra gli archetipi, chiave della nostra identità, e i prodotti innovativi, che vedono così aumentare il loro valore”. Un’altra preziosa collaborazione è stata quella con scuole d’arte e università per l’organizzazione di seminari come quello del primo febbraio con il curatore della mostra, lo storico dell’arte Achille Bonito Oliva, e con lo stesso ambasciatore Vattani “in una sala strapiena” del vecchio parlamento singaporiano. “Servivano scelte d’impatto per attirare l’attenzione di un pubblico come quello di Singapore, esposto a una grande offerta culturale. Credo che ci siamo riusciti, venendo incontro all’ambizione di Singapore di diventare una capitale globale dell’arte. In questo senso l’Italia – conclude il diplomatico – ha ancora tanto da offrire”. [NOVA.News]