(ANSA) – SINGAPORE, 02 MAG – Apre una sede di Confindustria a Singapore, la prima in Asia, con l’obiettivo di garantire una presenza stabile nel Paese ed essere l’interlocutore primario delle imprese italiane, al fianco della nostra rete diplomatica e commerciale.
Sfruttando la piattaforma logistica, infrastrutturale e tecnologica offerta da Singapore, la nuova sede dell’Associazione supporterà le aziende italiane a proiettarsi nel Sud-est asiatico.
La scelta di quest’area è stata elaborata tenendo in considerazione diversi fattori, tra i quali il fatto che la regione ha un’economia sempre più basata sulla conoscenza e sull’alto valore aggiunto, trainata da settori come quello energetico, biomedicale, delle nanotecnologie, dei beni industriali avanzati e dei beni di consumo di segmento medio-alto.
Dopo l’apertura dell’ufficio di Kiev, Confindustria dà quindi seguito al progetto ‘Confindustria nel Mondo’, fortemente voluto dal presidente Carlo Bonomi, che mira a rafforzare la presenza dell’Associazione all’estero ed a rilanciare la presenza delle imprese italiane nel mondo, non solo come opportunità di business ma anche come occasione culturale e simbolo di libertà commerciale e di pensiero.
Due i momenti principali dell’iniziativa: innanzitutto la cerimonia di presentazione presso l’Ambasciata d’Italia a Singapore con l’ambasciatore Mario Vattani e il presidente Piccola Industria e vice presidente di Confindustria Giovanni Baroni. Poi l’inaugurazione dell’ufficio, presso la Camera di commercio italiana a Singapore, alla presenza del presidente Gionata Bosco.
“Grazie alla collaborazione tra Ambasciata d’Italia, Camera di Commercio e Confindustria – ha dichiarato l’ambasciatore Vattani – il sistema Italia a Singapore si arricchisce oggi di una nuova componente molto importante per le nostre aziende che guardano a questo snodo strategico del sud-est asiatico per la loro internazionalizzazione. La combinazione della forza di Confindustria in Italia e dell’esperienza professionale di Iccs nel mercato Asean sarà una potente piattaforma che ci permetterà di raggiungere molte più aziende italiane e supportarle nella loro espansione nell’area, e allo stesso tempo identificare gli investitori e le aziende asiatiche interessate ad investire in Italia”.
L’Asean è un’economia in rapida crescita e negli ultimi 10 anni ha registrato una crescita media annua del Pil del 4,4%. Se prendiamo ad esempio il mercato di Singapore, secondo Bloomberg entro il 2025 ci saranno 437.000 milionari, un’impennata del 62% rispetto al 2022. “L’ufficio che abbiamo inaugurato fornirà alle aziende italiane gli strumenti necessari per investire in una delle regioni a più rapida crescita al mondo e assicurerà all’Associazione una visione più approfondita e puntuale sui mercati più promettenti di quest’area – ha commentato Giovanni Baroni, presidente Piccola Industria e vice presidente di Confindustria -. Diverse imprese associate sono già presenti stabilmente nel Sud-est asiatico, ora il nostro obiettivo è quello di accompagnare nella regione un numero crescente di aziende, di tutte le dimensioni, affinché possano cogliere nuove opportunità e creare ulteriori partnership industriali. La nostra presenza in quest’area, infatti, è ancora inferiore rispetto a quella di altri Paesi europei, soprattutto in rapporto alle dimensioni dell’economia italiana. Tuttavia, con l’apertura della nostra sede, avvenuta con la collaborazione di due tra i più importanti attori della promozione internazionale della nostra industria, come l’Ambasciata italiana e la Camera di Commercio italiana a Singapore, siamo sulla strada giusta per invertire questa tendenza. Siamo convinti che la sinergia tra il sistema pubblico e quello privato sia la soluzione vincente per lavorare insieme ad un obiettivo comune: la crescita e lo sviluppo del sistema economico italiano”.
Singapore – si legge in una nota – è di gran lunga il primo mercato per le vendite italiane nel Sud-est asiatico, rappresenta infatti circa il 27% del totale delle esportazioni italiane nella regione Asean (dato 2022, fonte Istat).
Nonostante la difficile congiuntura, l’export italiano a Singapore si è attestato nel 2022 a 2,4 miliardi di euro (+10,5% rispetto al 2021). Tuttavia, le quote di mercato restano ancora al di sotto delle reali potenzialità e ci sono interessanti margini di incremento per le collaborazioni industriali: l’Italia si posiziona, infatti, al 19esimo posto come fornitore e al 31esimo come cliente di Singapore, con una quota di mercato pari rispettivamente all’1,3% e 0,3%.
I settori industriali con maggiori opportunità per le nostre aziende sono quelli ad alto valore aggiunto: meccanica avanzata, prodotti chimici, comparti tradizionali del lusso, (abbigliamento, pelletteria, calzature, gioielleria, mobili, autovetture sportive), componentistica auto, componentistica elettronica, engineering, telecomunicazioni, farmaceutico e biomedicale, energie rinnovabili. Singapore, rappresenta un hub strategico di prioritaria importanza soprattutto per le imprese italiane ad alto contenuto tecnologico, una vera e propria piattaforma naturale per accedere non solo ai mercati ad alto potenziale della regione Asean ma anche ai più importanti mercati globali attraverso rotte commerciali preferenziali.
È importante, inoltre, ricordare che a Singapore sono presenti, in particolare presso il porto e l’aeroporto di Changi, alcune Free Trade Zones in cui vige un’esenzione dai dazi di importazione e dove è possibile quindi stoccare la propria merce per la ri-esportazione nell’area e/o la vendita a terzi, senza il pagamento di tariffe doganali né della Gst (l’Iva a Singapore).