Cari connazionali,
La pandemia che ha stravolto le nostre vite ci ha impedito quest’anno di celebrare insieme la Festa Nazionale. L’Italia è uscita dalla fase più drammatica dell’emergenza, e si sta affacciando su una quotidianità inedita. Un territorio nuovo, in cui avanzeremo forti di quanto abbiamo appreso nei momenti più difficili. Abbiamo imparato che esiste, in Italia, una diffusa e condivisa responsabilità civica, che porta la collettività intera ad accettare sacrifici a tutela di un bene comune. Abbiamo scoperto che esistono tra di noi cittadini pronti a sacrificare tutto per il benessere della comunità e per fedeltà a principi deontologici cristallini. Ci siamo ritrovati, in Italia come a Singapore, a farci forza a vicenda, o più semplicemente ad aiutarci a riempire il tempo vuoto con una telefonata. L’Italia ha sofferto, è vero, ma oggi siamo tutti più forti e consapevoli.
Il Capo dello Stato, Presidente Sergio Mattarella, si è rivolto agli Italiani con parole in cui tutti noi ci siamo specchiati (https://www.quirinale.it/elementi/49350). Abbiamo scoperto, in molti casi, di possedere risorse inaspettate. Di essere legati al nostro Paese ed alla comunità cui apparteniamo in maniera più profonda e definitiva di quanto pensassimo. Di essere migliori, talvolta, dell’immagine che avevamo di noi stessi.
Anche a Singapore la comunità ha reagito alla crisi con empatia e fermezza morale. Alcuni di noi hanno dovuto rivedere i propri progetti di vita e professionali. Tutti abbiamo sofferto per la mancanza di una casa che non abbiamo mai sentito tanto vicina negli affetti. Adesso siamo tutti pronti a riprendere il nostro cammino.
Cari connazionali,
Il 2 giugno di settantaquattro anni fa nasceva la Repubblica, e rinasceva l’Italia. Che anche questo possa essere un nuovo inizio per tutti noi.